giovedì 29 settembre 2016

Recensione: Lui vuole me di Ava Lohan


Titolo: Lui vuole me
Autore:Ava Lohan 
Serie: Auto conclusivo
Editore: Self Publishing 
Data di pubblicazione: 6 Maggio 2016
Genere: Erotic Romance
 Link per l'acquisto: qui

Mancano diciassette giorni per prendere i voti, quando per salvare il convento mi ritrovo costretta ad accettare il compromesso del suo nuovo arrogante proprietario. Lui vuole me, una novizia, per due settimane. Il mio corpo in cambio del convento. Questa è la sola possibilità che mi offre per non perdere la mia casa. Ma Kegan Anderson non è come la maggior parte dei ragazzi: lui è a capo del Lust, il club privato più esclusivo e lascivo di Long Island. Ed è lì che vuole portarmi.  Kegan è abituato a vendere il suo corpo e quello dei suoi dipendenti. Non prova niente per nessuno e non va mai a letto più di una volta con la stessa persona a meno che questa non lo paghi. In questi quattordici giorni non posso negargli il mio corpo, ma devo riuscire a preservare il mio cuore e a ignorare l’attrazione che sento per lui e ciò che mi fa provare. Perché Kegan è una bestia. E la bestia non ama, distrugge.


Come disse Pierluigi Vizza: “Nella vita bisogna peccare per vivere realmente”. Vizi, voglie, manie e ossessioni sono quel mix letale che hanno dato vita al romanzo d’esordio della scrittrice Ava Lohan.
Ne ho sentite tante su questo libro, forse troppe ma sono state proprio queste critiche ha renderlo uno dei libri self più discussi degli ultimi mesi.
Sapete, io non giudico, rispetto le idee, potete credere e leggere quello quello che vi pare, ma, sapete, sarebbe carino un rispetto per quello in cui credono e leggono gli altri perché insomma, non potete rompere ogni qual volta un libro ha successo o va contro i vostri principi..
La novizia Rose e l’affascinante Kegan, hanno destato non poca curiosità nel nostro ambiente e, anche se ho letto tempo fa il libro, ora ho finalmente la possibilità di dire la mia.  


Kegan, o come la stessa autrice ama definirlo; la bestia. E’ un uomo dal passato tormentato, giovane, pieno di se e padrone del convento dove Rose sta per prendere i voti.
Quello che risalta immediatamente è la paura di una giovane donna al quale è stata mostrata l’altra faccia della medaglia. 
Rose fin da subito si confronta con una dimensione estrema, un mondo che per una suora o una novizia non è nemmeno concepibile. È in questi momenti, quando si lascia invadere dal piacere fisico, che appare evidente il soffocamento dell'emotività e delle proprie attitudini comportamentali e sentimentali riguardo la scelta di diventare una sorella.
Ma siamo noi che spesso ci imponiamo dei limiti solo per non ammettere che ci manca il coraggio e Rose si sta imponendo un idea che riuscirà a mettere in discussione solo grazie a Kegan.



Viviamo in una cultura nella quale in concetto di peccato è contorto da dibattiti legalistici su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Non so in che misura il peccato può essere distante da Dio, ma non credo sia così lontano dalla remissione. Infondo se non capisci non sai, se non provi non comprenderai e se non sbagli non imparerai mai. Nessuno è nato senza peccato, tranne eccezioni divine, e nessuno è salvaguardato da esso. Si è soli solo quando vogliamo stare soli, si è nel peccato solo quando ci vogliamo stare.
Ma infondo che cos’è esattamente il peccato?
Se tu chiedessi a dieci persone diverse, avresti dieci risposte diverse. Qualcuno potrebbe dire che il peccato è “fare qualcosa di sbagliato o violare la legge”, mentre altri potrebbero dire che il peccato è “fare del male ad altre persone o uccidere una persona innocente”.
Per Rose peccare è abbandonarsi ai piaceri della carne.
Kegan le apre le porte del inferno ma con la stessa velocità le fa assaporare il paradiso.


Un libro che potrebbe apparire relativamente forte riguardo l’argomento trattato ma durante la lettura ho riscontrato solo una bellissima storia d’amore.
Accentuata solo dal fatto che Rose sia una suora (MA CREDETEMI, HO LETTO LIBRI IN CUI LE PROTAGONISTE ERANO DELLE FRIGIDE, SCARTAVETRA PA**E CHE AL SOLO NOMINARE LA PAROLA : “SESSO” INIZIAVANO UNA SVIOLINATA CHE NON FINIVA MAI. ECCO, QUELLE SI CHE ERANO DELLE SUORE.)
Che lo vogliate ammettere o meno, Ava  ha messo insieme il connubio perfetto per creare scalpore; Sesso e Religione.
Ebbene si, perché alla storia di aggiunge una buona dose di eros che rende il tutto molto più interessante.

L’unica nota negativa che ho da fare all' autrice è che con una trama interessante come questa, avrebbe potuto osare di più.
Non dico che avrebbe dovuto spingere sul tasto della blasfemia o forse si...
In un paese con una rigidità mentale come il nostro, sarebbe stato a dir poco sublime una cosa del genere.
Perchè mie care, la chiusura mentale mi lascia sempre senza parole, mi sforzo di capirvi, ma non la capisco. L'essere confinati in uno stato di pensiero è noioso, deleterio e mortificante. Leggendo gli stessi libri, ascoltando i soliti quattro dischi e guardando i film distribuiti dal cinema più vicino, il cervello muore piano, piano, non riceve stimoli. Ci si abitua al brutto, la propria sensibilità e il proprio gusto artistico non si sviluppano, rimangono fermi al punto di partenza. Non c'è evoluzione, si ha un immobilismo, niente nasce, cresce.
Il deserto della curiosità...
E per quanto riguarda questa storia del peccare, l’unico peccato che avrebbero pututo commettere Kegan e Rose era quello di non essere felici.


Alexandra




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