domenica 20 novembre 2016

Recensione: EVA (Obscure#1) di J.T.Tenebra + Intervista


Titolo: Eva
Autore: J.T. Tenebra
Serie: Obscure #1
Editore: Self Publishing
Data di pubblicazione: 11 Ottobre 2016
Genere: Horror/giallo- noir
Link per l'acquisto: qui

Un padre impreparato che si innamora perdutamente di una figlia inattesa. L'infanzia felice di Eva finirà presto e il padre si troverà a vivere nel più inaspettato e peggiore degli incubi. Distrutto dal dolore, dedicherà la sua intera vita a perseguire una spietata vendetta in un susseguirsi serrato di raccapriccianti scoperte e colpi di scena. Questo è Eva il primo libro della saga Obscure.



Cosa accade quando un anima oscura, incontra un libro altrettanto oscuro?
Semplice, si da vita ad un mix letale di follia.
Quando l’autore mi ha contattata per redigere la sua opera, mi ha premesso: “ vi avviso subito che io scrivo in modo assai particolare”.
Questa sua premessa, mi ha colpito a tal punto da passarmi immediatamente il libro nel Kindle, promettendomi di iniziare a leggere appena ne avessi avuto il tempo.
Ebbene, venerdì dopo una lunghissima settima ho accesso il mio ereader e mi sono immersa a capofitto nella storia.
La prima cosa in cui sono inciampata è stata la descrizione dell’autore: “Io sono le lacrime degli angeli di pietra bagnati dalla pioggia, io sono le nenie sospirate dai cipressi muti, io sono il profumo delle rose morte portato dal vento gelido. Io sono J.T. Tenebra, il raccontaincubi, benvenuti nel mio mondo oscuro.
Cioè ma cos'è questa descrizione?
Un patto con il diavolo creato per farmi innamorare?
La curiosità mi stava logorando e prima che me ne rendessi conto, la mia mente era completamente assuefatta da questo racconto.
Alla base di tutto c’è Eva, un’anima venuta al mondo per caso e per caso, con grande gioia, ha stravolto la vita del protagonista.


Divenuto padre senza nemmeno aver avuto il tempo di assimilare quanto fosse successo, il giovane si ritroverà a vivere una vita accompagnata dai dolci momenti paradisiaci che solo un figlio può donare.
Ma, con l’arrivo della pubertà, arrivano anche i primi problemi.
I litigi, le incomprensioni e… la ribellione.
Ogni azione a una reazione e ogni reazione una conseguenza.
Alcune volte irrilevanti, altre irreversibile.
Una follata di vento gelido, una notte fredda, stravolgeranno la vita del protagonista.

“Per lunghi anni urlai in silenzio tutto l’odio, l’amore, la rabbia, e la follia che albergavano nel mio cuore, incapace di vivere, quanto di morire.”

Perdere qualcuno che si ama, è doloroso.
Perdere qualcuno che era la tua unica ragione di vita; è straziante.
L’unica cosa che si può fare è accettare l’irreparabilità dell’accaduto e percorrere un cammino che porti alla riorganizzazione di sé e della propria esistenza.
Eva, non sarà più solo un nome.
Eva sarà motivo di vendetta.


L’inizio del quindicesimo capitolo declama: “ “Come Quando Fuori Piove”, così recitava la filastrocca del poker.
MIO. DIO.
Avete presente quando all'inizio ho detto che questo era un patto con il diavolo creato per farmi innamorare?
Questa frase ha scaturito una sorta di adrenalina oscura nel mio corpo a tal punto da rendermi consapevole di essere partita per il punto di non ritorno.
I semi delle carte da gioco, un uomo, e… la vendetta.

“La morte non mi avrebbe mai abbandonato e, in quel momento, mi diede il suo personale benvenuto.”

Da questo momento in poi, la mia frequenza cardiaca è cambiata, le mie pupille si sono dilatate a tal punto da conferirgli una forma a cuore.
In un determinato momento, il protagonista, mi ha ricordato l’anarchico Joker di Heath Ledger, con una sua frase che fa più o meno così: “Tu sai perché uso il coltello…mmh? Le pistole sono troppo rapide. Il coltello ti fa assaporare di più la morte.”
Ma non sarò io a spiegarvi il perché di questo mio paragone.
Va letto e assaporato fino all'ultima pagina.


Questo libro mi ha trascinata in un abisso di adrenalina e eccitazione.
Ho provato la stessa ebrezza di quando guardo “Il cavaliere oscuro”.
Il protagonista come il Joker mi ha trasmesso quel senso di malsana giustizia che ti logora.
Una storia raccontata con abilità, un’avvincente scrittura, un talento straordinario e una vena oscura in grado di insinuarsi fin sotto la pelle.
C’è qualcosa di arcano dietro il personaggio di Eva.
Qualcosa che mi ha spinto spessa a volerne sapere sempre di più di questa ragazza.
Un’identità particolare, forse troppo per essere svelata.
Un libro che consiglierei agli amanti del genere ma anche, a quelli che non lo prediligono.
E’ qualcosa di nuovo, magnetico e elettrizzante.
Per qualche ora, mi sono nutrita delle parole di questo scrittore, la mia anima è diventata un tutt'uno con quella del protagonista e, inutile dire che mi sono perdutamente innamorata.
Per qualche assurdo motivo, per qualche strana ragione, chiunque mi conosca sa, la mia malsana attrazione per le persone complicate.
Le reputo affascinanti; affascinanti come questa storia.
Cinque stelle -perché purtroppo il massimo che posso dare sono queste – per J.T. Tenebra

Alexandra   




«Orietur in tenebris lux tua.»
“Nascerà in mezzo all’oscurità la tua luce”. Diceva questa frase del profeta Isaia, una frase che sembra in qualche modo sintetizzare il mio pensiero in merito a questo scrittore. “EVA” non è il suo primo libro e, a onor del vero,  ammetto - con gran rammarico - di non aver mai sentito parlare di lui. E’ anche per questo che ho deciso di proporgli questa intervista. Ma sopratutto, perché uno scrittore che sceglie nome autore J.T.Tenebra, non può passare inosservato agli occhi di una #mangiasentimentioscuri come me.

1)      Penso che questa sia una domanda di rito. La scrittura, era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Mai avuto sogni nel cassetto, nemmeno da piccolo. Non ho mai desiderato fare lo scrittore, io sono nato scrittore.


2)      Perché è nata la sua opera e quanto di lei c’è in quello che ha scritto?
Nei miei romanzi, per quanto spaventosi e diversi siano, c’è sempre un pezzetto di me. Se non vivi come puoi scrivere e descrivere? A volte entro nelle pagine per salutare i lettori, ma solo chi mi conosce nella realtà mi riconoscerà

3)      Durante la lettura, non viene mai citato il nome del protagonista. C’è qualche motivo in particolare che l’ha spinta a non scriverlo? 
Nel secondo romanzo si fanno nomi e cognomi, si spiega cosa successe in realtà.

4)      Eva, è una figura molto interessante. Qualcosa in lei che ti spinge a volerne sapere di più. Per delineare il suo personaggio, ha tratto ispirazione da qualcosa o qualcuno in particolare?
Eva è la mia personale Frankenstein. Bellissima, affascinante, dolce, delicata e… oscura.

5)      Si è definito un “raccontaincubi”, questa sua passione per l’oscurità le ha mai creato problemi nella vita quotidiana e nei rapporti umani? (Mi permetto di fare questa domanda, perchè in una società come la nostra, sappiamo quanto sia difficile mostrare la nostra vera natura e non sempre, si viene accetati).
Io sono il raccontaincubi perché racconto incubi. Nei miei libri il lieto fine non è scontato, non è dovuto, esattamente come non lo è nella realtà. Per quanto riguarda il mio essere oscuro, non ho mai avuto problemi con questa società fasulla. Il gioco è facile, basta apparire anzi che essere. Solo alcuni, a causa del mio sguardo, arrivano alla verità, per il resto basta leggere i miei romanzi per capire chi o cosa in realtà io sia.
 
6)      Secondo lei, scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere, come scrivo io, è impastare belle menzogne a orrende verità, poi starà ai lettori capire dove comincia una e finisce l’altra.

7)      C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Si, voi. Io scrivo di tutti e per tutti, per questo non ho nome, né faccia.

8)      Il suo autore contemporaneo preferito?
Quale autore contemporaneo preferisco… non saprei. Sarebbe molto più facile dirle quali detesto, ma la lista sarebbe talmente lunga che le occorrerebbero settimane per leggerla tutta.

9)      La citazione o il suo aforima preferito e perchè?
Legio mihi nomen est, quia multi sumus. Legione è il mio nome, perché siamo la moltitudine.

10)  Infine, se le chiedessero di essere un personaggio della Marvel o della DC Comics quale sceglierebbe e perchè?
Personaggio Marvel o Comics… ecco, trovato! Vorrei essere una delle divinità attuali, non importa di quale religione o culto. Personaggi di fantasia costruiti bene, intessuti in storie talmente fasulle da sembrare quasi reali, quasi… Volano, risvegliano morti, condannano i cattivi, difendono i deboli, irretiscono le folle di tutto il mondo, crearono l’universo e al contempo lo distruggeranno...




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